NES LERPA
(Copenhagen, Danimarca, 1942) nel suo lavoro si è ispirato ai pittori H. Øllgaard, A. Masson, P. Martin e E. Vedova con alcuni dei quali ha anche intessuto un rapporto, oltre che di stima, anche di amicizia. La sua formazione e la scelta del suo personale modo di dipingere dipende anche dai soggiorni prolungati e dai lunghi viaggi in Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Italia, Lapponia, Marocco e, soprattutto, in India dove è vissuto per lunghi periodi. E la sua pittura risente di questa formazione nomade per la presenza, tra le pieghe dei suoi colori apparentemente liberi, delle suggestioni degli ori orientali, del barocco italiano, dei tramonti africani, delle albe lapponi, della gioiosa solarità spagnola e del rigore centro europeo.
Allestisce la prima mostra personale nel 1961 nella sua città natale e da quel momento centinaia sono le personali proposte in tutti i paesi del mondo. A metà degli anni Settanta si trasferisce in Italia e inizia l’esperienza ceramica alla Ibis di Cunardo (Va). In Italia allestisce mostre personali in cui propone esempi di tutta la sua produzione come piatti e sculture in ceramica, acquarelli su carta e grandi tele libere o montate su telaio in gallerie private come Rotta di Genova, Annunciata di Milano, Il Traghetto di Venezia, Spriano di Omegna e lo Studio Centenari di Piacenza.
Numerose sono anche quelle in spazi pubblici tra cui ricordiamo a partire dal 1980 il Museo della Ceramica di Laveno, Palazzo Ducale di Urbino, il Collegio Cairoli di Pavia, il Chiostro di Santa Caterina a Final Borgo e recentemente l’antologica alla Fortezza Priamar di Savona a cura, entrambi, di Paola Grappiolo. Naturalmente ha esposto anche nel suo paese natale e in altri paesi come Austria, Inghilterra, Germania, Olanda, Ungheria, Korea, Norvegia, Svezia, Svizzera, Taiwan, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti. Pur essendo un artista errante ha due residenze in cui alterna la sua presenza: in Italia sulle colline piacentine e nel suo paese natale a Copenhagen.