CLAUDIO NICOLINI
Savona 1954 – Pavia 5 settembre 2012. Dalla metà degli anni 70, il suo percorso pittorico è centrato sulla tematica essere – apparire ed inizia ad esporre in diverse città italiane.
Nel 1990 si trasferisce a New York per contatti avuti con il gallerista Leo Castelli, grazie al quale espone in alcune gallerie newyorkesi. Dalla Chemical Bank gli vengono commissionate cinque grandi tele, per le sue sedi.
L’esperienza artistica americana lo porta a nuove sperimentazioni linguistiche e tecniche come la digital art, oltre ad un legame di amicizia con artisti come il compianto Roy Lichestein, Jasper Johns e James Rosenquist.
Nel 1995 rientra in Italia e espone con mostre personali: allo Spazio Cultura di Cortina d’Ampezzo, a Gavirate, nella Galleria d’Arte Moderna del Museo di Voltorre, a Milano, nella Galleria Scoglio di Quarto, in questi ultimi anni, frequenti sono i suoi rapporti con gallerie olandesi e tedesche, grazie alla sua amicizia con la gallerista Ella Arps.
In Liguria mantiene esclusivamente contatti con il Centro Artistico e Culturale Bludiprussia di Albissola Marina.
Nelle sue opere recenti, l’uomo è rappresentato dal suo clone dorato, un individuo senza anima, dal volto cinico, illuso di essere ciò che non è.